Nelle rotture massive irreparabili della cuffia dei rotatori, su pazienti selezionati con cura in base all’età e alle necessità funzionali, l’intervento chiamato “transfer del gran dorsale” è un’opzione chirurgica valida, duratura e alternativa alla protesi inversa di spalla.
Quando parliamo di lesioni massive della cuffia dei rotatori ci riferiamo a un grave danno ai tessuti dei tendini della cuffia che garantiscono la stabilità all’articolazione della spalla. In questi casi, le lesioni sono talmente avanzate da essere definite “irreparabili”. Questo significa che ci troviamo di fronte a un vero e proprio “buco” nel tessuto tendineo, associato talvolta ad alterazioni muscolari con perdita di funzionalità non recuperabile, che impedisce qualsiasi tipo di riparazione. Quando accade, il paziente non riesce a sollevare il braccio e spesso deve usare il braccio sano controlaterale per far muovere quello danneggiato.
Nei casi difficili con danni irreparabili di cuffia, la soluzione che evita la protesi
Un danno irreparabile alla cuffia dei rotatori si può verificare in pazienti attivi, tra i 40 e i 60 anni, spesso in età lavorativa, che dunque necessitano di un recupero della funzionalità muscolare. L’intervento denominato “transfer del gran dorsale” si è rivelato un’ottima soluzione per questi pazienti giovani, in grado di escludere l’impianto di una protesi inversa, soluzione che è invece la più indicata nei pazienti di età superiore ai 70 anni.
È giusto sottolineare che l’intervento di transfer è una valida “arma” a disposizione del chirurgo e del paziente per affrontare e risolvere lesioni un tempo considerate irreparabili. Tuttavia, l’intervento non è in grado di consentire il recupero completo della funzionalità muscolare della cuffia, sebbene il paziente torni a usare il braccio esattamente come l’altro, tanto che spesso è difficile dire quale sia la spalla operata. Inoltre, se dovesse essere necessario, il paziente potrà essere sottoposto a intervento successivo di protesi inversa di spalla, quando sarà un po’ più anziano.
La tecnica del transfer del gran dorsale, però, richiede una grande competenza e conoscenza delle strutture anatomiche da parte del chirurgo. Io ho operato oltre 300 pazienti usando questa tecnica. Con le casistiche di cui disponiamo e che arrivano ormai a 10 anni, è possibile affermare con convinzione che si tratta di un tipo di intervento sicuro, duraturo e che garantisce benefici decisamente soddisfacenti per i pazienti.