Il golf è un’attività che attira sempre più persone. In Italia praticano il golf oltre 90.000 persone, nel mondo quasi 60 milioni. Si stima che un giocatore di golf professionista debba mettere in conto in media due infortuni all’anno e una sospensione dall’attività di almeno un mese.
Infatti, giocare a golf non è “un gioco da ragazzi” ma richiede allenamento e corretta esecuzione dei movimenti per evitare gli infortuni, specie a spalla, gomito e polso, ma anche al rachide lombare.
Golf e spalla: quali sono i traumi più comuni?
A subire traumi sono spesso tendini e legamenti (cuffia dei rotatori e capsula articolare) che mantengono stabile la spalla durante la rotazione e il movimento.
- sindrome da conflitto subacromiale: si manifesta quando la cuffia dei rotatori viene compressa a causa di movimenti ripetuti oltre il piano della spalla, gesto necessario nel golf
- traumi da usura: spesso associati a mancato riscaldamento o a traumi generati dall’impatto della mazza, e conseguente brusca decelerazione delle parti corporee in movimento, contro superfici dure del terreno come sassi o radici
- problemi all’articolazione acromioclavicolare: generati soprattutto durante il culmine della fase di backswing o nel follow true
- instabilità di spalla: soprattutto nei più giovani
Chi è più a rischio?
I golfisti professionisti sono coloro che effettuano il maggior numero di swing, praticano per più tempo e pertanto risentono maggiormente dell’effetto del gesto sportivo sulla spalla. Inoltre, tendono a sottovalutare il dolore per il timore di dover rimanere inattivi e questo, nel tempo, contribuisce a peggiorare i danni alla spalla.
I golfisti amatoriali invece risentono di errori tecnici e posturali, spesso per una non adeguata preparazione.
I giovani golfisti invece sono più soggetti a distorsioni e strappi, mentre i golfisti più maturi possono aggravare situazioni preesistenti come tendiniti pregresse o patologie legate all’età come l’artrosi.
Quali sono gli errori più frequenti che possono causare un trauma?
Nei golfisti amatoriali gli errori più frequenti sono:
- l’over swing: provoca uno schiacciamento e stiramento eccessivo dei tendini della spalla, che ad ogni ripetizione può generare dolore e infiammazione.
- il movimento troppo ampio durante la rotazione del braccio: può danneggiare tendini, legamenti e capsula articolare
- l'uso di forza eccessiva nel colpire la pallina con la mazza
- l'elevato numero di colpi (3 per minuto) e poche soste per riposare: aumentano il rischio di danni ai tendini della spalla → Overuse
- l’uso di clubs e shaft (canna dei bastoni) troppo pesanti o rigidi, non adatti al proprio tipo di swing
I golfisti maturi, oltre ai problemi di artrosi ed eventuali lesioni da traumi pregressi, potrebbero avere un’insufficiente mobilità della colonna vertebrale durante la rotazione, che cercano di compensare attraverso un aumentato movimento di braccia e spalle. A lungo andare, può provocare tendiniti, lesioni e usura della spalla.
I golfisti professionisti rischiano l’overuse, dal momento che solitamente, nella loro pratica, colpiscono una media tra le 500-1000 palline al giorno eseguendo più di 20000 swing a settimana.
Le golfiste giovani e professioniste, più dei colleghi maschi, possono danneggiare la cartilagine articolare a causa del movimento più ampio (lassista articolare) che favorisce una traslazione eccessiva della testa omerale e anche la compressione acromioclaveare soprattutto nella fase di backswing.
I golfisti maschi sono invece più soggetti a instabilità posteriore di spalla e possono andare incontro al cosiddetto conflitto postero-superiore della spalla sinistra (nel caso di persona destrorsa), favorito da un’inadeguata rotazione esterna della spalla.
Quali sono i sintomi?
Il sintomo più comune è il dolore durante il gesto sportivo, spesso persistente e che diventa fastidioso la notte quando si rimane posati sulla spalla dolente. Il dolore a riposo può indicare anche tendinite o borsite, e perdita di forza durante il sollevamento del braccio.
Come viene effettuata la diagnosi?
La visita ortopedica specialistica è consigliabile alla comparsa del dolore alla spalla. Già la prima visita con ecografia permette di capire la causa del dolore mentre, a seconda del tipo di trauma, possono essere necessarie anche radiografia, risonanza magnetica, TC o elettromiografia.
Quali sono le cure?
Le cure e trattamenti dei traumi di spalla variano a seconda del tipo, del grado e dell’intensità. In alcuni casi, lo specialista potrebbe consigliare riposo, antidolorifici, infiltrazioni di corticosteroidi e/o acido jaluronico per ridurre l’infiammazione e il dolore, insieme alla fisioterapia.
Se questo non fosse sufficiente, sulla base dei risultati diagnostici, può essere indicato il trattamento chirurgico, specie quando sono presenti danni tendinei (rottura dei tendini della cuffia dei rotatori) lussazioni dinamiche del CLB (capo lungo del bicipite) e/o alterazioni capsulo-legamentose con instabilità gleno-omerale. In genere si cerca di effettuare l’intervento in artroscopia, ma la decisione sul tipo di intervento e tecnica chirurgica varia da caso a caso.
Si possono prevenire i traumi alla spalla?
La prevenzione si fa prima di tutto con l’allenamento fisico e il rinforzo selettivo dei muscoli della cuffia dei rotatori e di tutto il cingolo cervico-toraco-scapolo-omerale.
È poi utile:
- fare riscaldamento prima di iniziare a giocare a golf cercando uno stretching di tutti i muscoli principali impiegati durante lo swing
- ritrovare il giusto timing nello swing evitando bruschi compensi o accelerazioni forzando i colpi
- scegliere il tipo di bastoni non in funzione delle spinte pubblicitarie delle case produttrici ma attraverso un “fitting” (centro di valutazione per bastoni su misura) presso un centro specializzato con professionisti dedicati
Nel caso comunque comparissero dolorabilità anche lievi, non aspettare troppo a rivolgersi a uno specialista per evitare il rischio di cronicizzazioni o peggioramenti di un danno strutturale.